La depressione oscura il nostro futuro

La depressione oscura il nostro futuro

Articolo informativo a cura di Sabina Scattola

Il conto alla rovescia è iniziato ormai da 10 anni, ma pochi in Italia se ne sono accorti. Entro il 2020, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che diede il primo allarme nel 2004, i disturbi depressivi diventeranno la seconda causa di “disabilità lavorativa” dopo le malattie cardiovascolari. Nel frattempo, a causa della crisi economica, la situazione è drammaticamente peggiorata. E se prima l’età media di insorgenza era tra i 20 e i 40 anni, oggi sono in aumento le manifestazioni precoci o tardive (in adolescenza o dopo i 50 anni). Circa il 20% della popolazione mondiale presenta, secondo l’OMS, un quadro di “umore instabile” al quale è obbligatorio prestare la massima attenzione.

L'impatto sul lavoro

Secondo il report internazionale Impact of Depression at Work in Europe Audit, in Europa un dipendente su 10 ha perso il lavoro perché affetto da depressione, e sono state perse oltre 21.000 giornate di lavoro. Un lavoratore su dieci ha preso permessi perché depresso. Nel 2012, il centro Ipsos Mori ha rilevato che il 20% dei lavoratori soffre di depressione.

850.000 morti ogni anno

Luigi Janiri del Gemelli di Roma sottolinea che la prevalenza della depressione maggiore nell’arco della vita è dell’11,2% (14,9% nelle donne e 7,2% negli uomini). Negli Stati Uniti, la depressione maggiore colpisce il 7% della popolazione generale, dato che può triplicarsi nella fascia d’età giovanile fino a 30 anni e nel sesso femminile. Nella sua forma più grave, la depressione porta al suicidio ed è responsabile di 850.000 morti ogni anno.

L’importanza dello Stato

La Società Italiana di Psichiatria ha chiesto ripetutamente al governo di non tagliare i fondi riservati alla salute mentale, evidenziando che paesi come Svezia e Finlandia, potenziando tali servizi, hanno ridotto il tasso di suicidi.

Il legame con la cronaca

Spesso la depressione è responsabile di efferati delitti, come la depressione post-partum o le stragi familiari. Janiri sottolinea che gli omicidi compiuti rappresentano spesso una sorta di ‘suicidio allargato’ alle persone amate.

Terapie e trattamento

L’82% dei pazienti depressi segue una terapia solamente farmacologica, mentre solo il 14% integra farmaci e psicoterapia, sebbene studi dimostrino una maggior efficacia della terapia combinata.

Approfondimento psicodinamico

Freud, in Lutto e Melanconia (1915), differenzia la depressione clinica dal lutto normale. La depressione clinica coinvolge un'aggressività rivolta contro se stessi, accompagnata da sentimenti profondi di indegnità e colpa.

In psicoterapia psicodinamica, il terapeuta esplora le origini e le dinamiche di questi sentimenti, per aiutare il paziente a gestire le proprie modalità relazionali interne ed esterne e a ristrutturare in maniera più funzionale la propria personalità.

Testimonianza

“Vedevo solo buio” – La drammatica depressione post-partum di Giovanna.
Giovanna racconta la sua esperienza con la depressione post-partum, evidenziando l'importanza di un tempestivo trattamento farmacologico e psicoterapico. La testimonianza completa mostra come la terapia integrata abbia rappresentato una svolta positiva.

Materiale di approfondimento

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