CATALOGO IDENTITA’

CATALOGO IDENTITA’

Breve presentazione a cura della dr.ssa Sabina Scattola

IDENTITA’ é un percorso espositivo frutto di numerose collaborazioni.
La mostra raccoglie circa quaranta di opere pittoriche di un gruppo di ospiti con disagio psichico delle comunità alloggio “Gardenia”. La struttura, a gestione mista del Dipartimento di Salute Mentale dell’Az. Ulss n°6 ( Parco S. Felice di Vicenza), propone qui il frutto di un’esperienza artistica, psicologica e pedagogica realizzata all’interno del loro neo atelier “Esprimersi”.
Le produzioni pittoriche e plastiche qui esposte sono il risultato di un cammino “accompagnato”, da una mano esperta e da una mente terapeutica, nella ricerca del Sé.

Attraverso una forma artistica emergono contenuti e significati provenienti da vicissitudini personali passate e presenti: esse caratterizzano la personalità e guidano le relazioni di soggetti particolarmente sensibili, memorie di tanti che hanno incrociato le loro esistenze ma al contempo integrati nella rappresentazione mentale e affettiva di pochi o di nessuno che possa ridar loro il senso e il valore di Persone.
L’esposizione, attraverso i temi evocativi raccolti in alcune sezioni, è un tentativo congiunto di pazienti e curanti di innescare un processo conoscitivo e di definizione identitaria individuale/gruppale, a mediazione terapeutica, che tenta di districarsi tra i labirinti e le selve oscure, dismettendo la maschera, senza timore di recuperare i ricordi, illustrare le immagini dei sogni che a volte sono incubi, decodificando attraverso i colori le emozioni, che non sempre le persone riescono ad esprimere a parole.

Usando il linguaggio artistico come totem relazionale abbiamo cercato di attivare o rianimare processi psichici che non erano mobilizzabili o modificabili in altro modo, provando a far decollare la comunicazione non verbale, realizzando un’esperienza espressiva di valenza estetica e densità umana.

Nella meravigliosa cornice del Museo Diocesano, convivono fra grandi Firme storiche autori anonimi, dalle storie “ferite”.
Si tratta di opere che comunicano un’aria diversa. Produzioni che nascono da pennelli che vibrano di un’autonomia “altra” e che proviene da luoghi di confine. Sono rappresentazioni figlie di matite che pesano e che vengono impugnate con forza. Di gomme che cancellano e si spezzano. Di pennelli senza più setole.
Ma sono Opere che ad uno sguardo attento parlano al cuore con misteriosa verità e freschezza.

Discorso integrale

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